OBBLIGO PER I PROFESSIONISTI SANITARI DI DOTARSI DELLA CASELLA PEC
La posta elettronica certificata (PEC) è uno strumento che permette di dare a un messaggio di posta elettronica lo stesso valore di una raccomandata con avviso di ricevimento.
L’art. 16 del decreto legge 185/2008 convertito con legge 2/2009 ha introdotto l’obbligo per tutti i professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato di attivare una casella di posta elettronica certificata; nello specifico il comma 7 dell’art. 16 della citata legge – coordinato ed aggiornato secondo le modifiche apportate – stabilisce che “ I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto”.
Gli infermieri sono professionisti autonomi, chiamati “Esercenti le professioni sanitarie” dalla recente Legge Gelli (24/2017), e facenti parte delle professioni chiamate intellettuali.
Come recita l’art 2229 del Codice Civile (esercizio delle professioni intellettuali)
La Legge determina le professioni intellettuali per l’esercizio delle quali è necessaria l’iscrizione in appositi albi o elenchi. L’accertamento dei requisiti per l’iscrizione negli albi o negli elenchi, la tenuta dei medesimi e il potere disciplinare sugli iscritti sono demandati alle associazioni professionali, sotto la vigilanza dello Stato, salvo che la legge disponga diversamente. E’ argomento attuale anche quello della trasformazione dei Collegi in Ordini. “Oggi gli infermieri sono professionisti laureati – ha sottolineato Barbara Mangiacavalli, presidente Federazione Nazionale Ipasvi – non ha più senso pertanto mantenere l’obsoleta e anacronistica separazione tra collegi e ordini per delineare forme di rappresentanza professionale e di iscrizione agli albi di appartenenza: gli infermieri, al pari di tutte le altre professioni intellettuali, vogliono una tutela ordinistica”
Nel 2013 è stato istituito l’INI-PEC (Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata) presso il Ministero dello Sviluppo Economico con lo scopo di offrire un punto unico di accesso istituzionale in cui effettuare le ricerca degli indirizzi di posta elettronica certificata anche di tutti i professionisti italiani, l’indice nazionale infatti è composto da due sezioni: quella dei Professionisti e quella delle Imprese.
Le Notifiche via PEC, secondo quanto descritto anche nel Codice Amministrazione Digitale (D.Lgs. n. 82/2005) capo IV art 48, sono equiparabili alla raccomandata con ricevuta di ritorno.
E’ quanto emerge anche dalla decisione n 6320 depositata il 10 febbraio 2017 dalla Corte di Cassazione, sezione seconda penale.
Da quanto riportato nell’articolo è evidente come le comunicazioni tra PA e professionisti possono avvenire attraverso la posta elettronica certificata senza che il destinatario debba dichiarare la propria disponibilità ad accettarne l’utilizzo. Gli Ordini e i Collegi devono pubblicare in un elenco riservato, consultabile in via telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata.
L’utilizzo della PEC permetterà di fornire una documentazione elettronica con valenza legale, che attesta l’invio e la ricezione di documenti informatici, in modo facile e sicuro, ma il successo della PEC dipenderà in larga misura dal suo grado di diffusione.
Per produrre a pieno gli effetti giuridici previsti dalla legge è necessario, infatti, che sia il mittente che il destinatario del messaggio siano dotati di una casella di PEC. In caso contrario, il mittente potrà avere una prova legale dell’invio, ma non del ricevimento del messaggio.
Tra i limiti della PEC, anche quello di essere uno strumento di comunicazione limitato al territorio italiano.
Esistono sul mercato molti gestori che offrono tale servizio a prezzi differenziati; i tempi di attivazione risultano brevi.
La disciplina della PEC ha subito una serie di rinvii ed emendamenti per aggiustarne la portata che, di fatto, ne hanno rallentato la domanda da parte dei destinatari, indecisi sul da farsi.
Oggi ogni professionista sanitario deve interrogarsi su tutto ciò che riguarda la professione, a 360°, e ogni aspetto legato all’esercizio deve essere preso in considerazione ed approfondito. Sono passaggi necessari per divenire Professionisti Intellettuali consapevoli.
Vogliono i Professionisti, divenire Intellettuali consapevoli?……..